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Le mostre

Madonne rinascimentali al Quirinale

È stata aperta al pubblico, da mercoledì 11 maggio a domenica 19 giugno 2011, nella Sala delle Bandiere del Palazzo del Quirinale, la mostra "Madonne Rinascimentali al Quirinale. L'intervento di ARPAI per la conservazione del patrimonio artistico italiano".

La mostra “Madonne rinascimentali al Quirinale” ha proposto all’ammirazione del pubblico otto capolavori databili a un periodo compreso tra l’inizio del Quattrocento e la metà del Cinquecento. Sono tutte Madonne con il Bambino; due sono opera di Jacopo Sansovino e risalgono alla metà circa del XVI secolo: la prima, un rilievo in terracotta, restaurata nel 2010 dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per conto di A.R.P.A.I., è conservata presso i Musei Civici di Vicenza; la seconda, un rilievo in cartapesta, sempre fatta restaurare da A.R.P.A.I. nel 2011, si trova al Museo del Cenedese di Vittorio Veneto. Una terza Madonna con il Bambino in terracotta policromata databile ai primi del Quattrocento e restaurata da A.R.P.A.I. nel 2008, è collocata presso il Museo Bandini della Curia vescovile di Fiesole. Infine nel 2011 A.R.P.A.I. ha finanziato il restauro di una quarta Madonna con il Bambino; è in stucco modellato, databile al secondo quarto del Quattrocento, attribuita alla cerchia di Lorenzo Ghiberti e conservata presso il Museo Nazionale del Bargello.

A.R.P.A.I. ha voluto arricchire la mostra dedicata al restauro di queste Madonne, con altre quattro opere del Quattrocento: una Madonna con il Bambino in terracotta policroma attribuita a Filippo Brunelleschi e di proprietà dell’Arcidiocesi di Siena, una Madonna con il Bambino in terracotta di bottega fiorentina (Filippo Brunelleschi?) conservata nel Museo di Palazzo Davanzati a Firenze e due Madonne provenienti da collezioni private: una in stucco dipinto e dorato (collezione Taylor) e una in stucco dipinto (collezione Ersoch).

La mostra è stato quindi il frutto di una collaborazione tra pubblico e privato, una collaborazione posta sotto il sigillo dell’entusiasmo che contraddistingue chi ha voluto come i soci di A.R.P.A.I. operare per strappare al degrado alcuni dei capolavori che fanno del nostro patrimonio culturale uno dei motivi di orgoglio del sentirsi italiano.